Sala 4

Patrice de Mac Mahon (Duca di Magenta)

La storia

Marie-Edmé-Patrice-Maurice de Mac Mahon nacque il 13 giugno 1808, a Château de Sully, in Saône-et-Loire.
Nobile di origini irlandesi, iniziò i suoi studi al Liceo di Autun e a 17 anni fu ammesso alla scuola militare di Saint-Cyr (1825-1827).
Sottotenente nel 1829. Dal 1827 al 1840 fu ufficiale di stato maggiore e aiutante di campo. Mac Mahon fu posto al comando del 10° battaglione di “chasseurs à pied”. Nominato tenente colonnello del 2° reggimento della Legione Straniera, colonnello (1845), generale di brigata (1848), generale di divisione (1852), fu con la guerra di Crimea che divenne un personaggio di primo piano percorrendo una brillante carriera. Il 4 agosto 1855, posto al comando della 1ª divisione di fanteria del 2° corpo d’armata d’Oriente, partì per Sebastopoli. Entrò nella leggenda il successivo 8 settembre. Ritto sulla torre di Malakoff, minata e sotto i colpi russi, spronò i suoi soldati all’attacco rispondendo il celebre “J’y suis, j’y reste!” (ci sono e ci rimango) a chi lo scongiurava di scendere.
A seguito di questi fatti venne promosso Gran Croce della Legion  d’Onore.
Senatore dal 1856-1870, il 22 aprile 1859 gli fu assegnato il comando del 2° corpo dell’armata d’Italia con il quale vinse a Magenta. Il giorno successivo Napoleone III, riconoscente, lo nominò Duca di Magenta e Maresciallo di Francia. Dopo il suo ritiro dalla vita pubblica (1879), il Maresciallo Mac Mahon si spense il 17 ottobre 1893.
Le sue spoglie riposano nella cripta dei governanti nella chiesa di Saint Louis all’Hotel des Invalides, a Parigi.

Sulle pareti

Sulle pareti di sinistra e di destra sono presenti 8 grandi stampe raffiguranti i soldati della Guardia Imperiale francese nelle diverse specialità previste dal corpo, con le divise utilizzate durante la battaglia di Magenta.

Tavolo espositivo

Nella teca centrale un bellissimo diorama che raffigura l’assalto alla Casa Giacobbe con più di 800 soldatini.
Rappresenta proprio uno dei più sanguinosi episodi della battaglia quando un colpo di fucile austriaco uccise il Generale Espinasse, comandante del corpo degli Zuavi. I suoi soldati, per vendicare il proprio comandante, andarono all’assalto della villa all’arma bianca, uccidendo con la baionetta oltre 100 Jager austriaci. I locali del museo sono stati i muti testimoni dell’eccidio.

Bacheca destra

Nella teca di destra è presente la lettera autografa del Gen. Mac Mahon, due daghe francesi, la medaglia d’argento francese della campagna d’Italia, un congedo militare e nella parte bassa della teca è presente un modello di obice francese, una palla di cannone piena e le schegge del primo esempio di proiettile di artiglieria francese ogivale utilizzato da un cannone con una canna rigata che permetteva tiri più tesi e con gittata maggiore.

Bacheca sinistra

Nella teca di sinistra un bellissimo libro con la raccolta completa delle stampe del Bossoli, la Legion d’onore massima onorificenza francese, stampe e documenti vari.

Ultimo aggiornamento: 21/05/2025, 11:10

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